Si cambia pagina. Da domani si apre la nuova stagione per la gestione delle filiere di acqua e rifiuti, le scelte tornano in capo ai comuni che avranno, dopo due anni e mezzo di commissariamento, un ruolo determinante. Il traghettamento per la piena operatività della riforma voluta dal presidente della Calabria Occhiuto si è protratto più di quello che la legge aveva previsto. I sei mesi di commissariamento in verità sono diventati due anni e l'approccio di questo nuovo inizio non sembra dei più determinanti. E tante sono le incognite ancora da sciogliere, in un quadro dai contorni ancora poco definiti Contrariamente a quanto previsto dal dettato normativo regionale che istitutiva Arrical la prima seduta dell'assemblea dei sindaci domani prevede solo l'insediamento e la convalida dei risultati e delle operazioni di voto (nonostante questa operazione sia già stata ufficializzata attraverso un atto formale) non la votazione del presidente. Ne tanto meno quello dello statuto che ancora non è stato ultimato. Stando alla convocazione.
Un debutto che si pensava più operativo per invertire la rotta di un percorso che non si è rivelato incisivo. Mentre la politica sembra più impegnata a individuare nomine e strategie in termini di schieramenti e assestamenti di potere, pochi forse hanno la percezione di quanto ci sia da fare per recuperare i ritardi. Poche le operazioni messe a segno in questi due anni che hanno ricalcato la linea tracciata dall’Ato reggina a guida Città Metropolitana.
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