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Omicidio di Francesco Catalano “u bumbularo” a Reggio Calabria, il ruolo di Mariano Corso ritorna al Riesame

Un momento dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario presso la Corte di Cassazione, Roma, 25 gennaio 2019.ANSA/ALESSANDRO DI MEO

«Il ricorso, volto a criticare le valutazioni inerenti alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, è fondato». Per la Corte Suprema di Cassazione va annullata l'ordinanza del Tribunale del riesame di Reggio con la quale era stata confermata l’accusa a carico di Mariano Corso, uno dei due indagati per l'omicidio di Francesco Catalano detto “Ciccio u bumbularu”, uno degli emergenti di Reggio nord che per la Procura antimafia avrebbe pagato con la vita il progetto di scalata al vertice, ed al comando, della “locale” di ’ndrangheta di Gallico. Accogliendo le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Mario Santambrogio e Stefano Priolo, i Giudici Supremi hanno reso pubbliche le loro ragioni per cui la posizione di Mariano Corso dovrà ritornare davanti al Riesame per una nuova, ulteriore e maggiormente approfondita valutazione: «Deve affermarsi, con riferimento al caso in esame, che l'ordinanza del Tribunale non è immune dai vizi lamentati dalla difesa. L'ordinanza impugnata, infatti, non è sorretta da congrua motivazione nella valutazione di numerosi aspetti indicati nell'ordinanza ed evidenziati dalla difesa.

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