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Locri, il sistema estorsivo del clan Cordì. Cinque condanne e quattro assoluzioni

La sentenza della Corte d’appello chiude il processo “Riscatto - Mille e una notte”. Ridimensionate le accuse sulla presunta mala gestione del cimitero

Una conferma di condanna, 4 pene rideterminate e 4 assoluzioni nella sentenza del processo d’appello scaturito dall’operazione “Riscatto - Mille e una notte”. Ieri pomeriggio la Corte d’appello di Reggio Calabria, (Alfredo Sicuro presidente, Lucia Monaco e Giuseppe Perri), hanno confermato la condanna di primo grado per l’imputato Vasile Iulian Albatoaei (5 anni), ed hanno rideterminato le pene inflitte a Domenico Cordì (classe 1979) a 18 anni e 6 mesi di carcere, a Guido Brusaferri (18 anni), a Emmanuel Micale (11 anni) e a Gerardo Zucco (18 anni), per un totale di 70 anni di reclusione. Rispetto al primo grado di giudizio è stato assolto Salvatore Dieni, che in primo grado era stato condannato a 27 anni di reclusione, ieri scagionato dai reati contestati, con la contestuale revoca della misura degli arresti domiciliari in atto, come richiesto dal collegio di difesa composto dagli avvocati Giovanni Taddei, Guido Contestabile, Giuseppe Calderazzo e Giuseppe Belcastro. Sono stati assolti anche gli imputati Cosimo Alì (già condannato a 18 anni dal tribunale di Locri) che ha ottenuto la revoca della misura cautelare in atto, nonché Antonio Alì e Giorgio Alì, tutti e tre difesi dagli avvocati Antonio Mittica e Giuseppe Mammoliti. Tra gli altri sono intervenuti anche gli avvocati Vincenzo Nico D’Ascola, Eugenio Minniti, Attilio Parrelli, Andrea Romeo, Giuseppe Iemma e Luca Maio.

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