Presunte violenze della Polizia penitenziaria a Reggio Calabria, anche un telefono cellulare nascosto nella cella di Peluso
Pasti e pietanze aggiuntive e fuori orario; rispetto ad intermittenza dei detenuti negli orari di rientro in cella; e soprattutto corsie privilegiate o escamotage per ritrovarsi nella disponibilità di oggettistica vietata ed addirittura la disponibilità personale di un telefonino cellulare. Anche questo avveniva nel carcere “San Pietro” e anche di queste opportunità avrebbe beneficiato il detenuto napoletano Alessio Peluso, il ribelle e contestatore, protagonista di clamorosi diverbi e contrapposizioni con la Polizia penitenziaria, e vittima di un pestaggio che ha portato a processo dodici agenti e l'allora comandante. Temi che sono stati affrontati in Tribunale (presidente Silvia Capone, giudici a latere Carla Costantino e Greta Iori) dall’avvocato Antonino Curatola nel controesame del principale teste del Pubblico ministero, il funzionario della Squadra Mobile Paolo Valenti. Come emerge dal verbale di udienza (8 luglio) si dibatte sul rinvenimento del telefonino. Avvocato Curatola: «Senta nella cella numero 10, che era la cella occupata dal Peluso, fino al giorno insomma… è stato rinvenuto un cellulare?». Valenti: «Sì». Curatola: «In che data fu rinvenuto?». Valenti: «Se non erro, il giorno dopo allo spostamento del detenuto». Curatola: «È possibile che sia nel corso di una perquisizione il 24 gennaio 2022». Valenti: «Sì, io diciamo, ne vengo a conoscenza perché dall'attività di intercettazione e dalla copia forense, non è però un procedimento ovviamente mio». Curatola: «Ricorda dove fu trovato questo telefono?». Valenti: »Ricordo che era all'interno di un'ordinanza». Curatola: «Di un'ordinanza di custodia cautelare proprio del Peluso?». Valenti: «Se fosse del Peluso non mi ricordo». Curatola: «Con chi era in cella Peluso?». Valenti: «Era da solo». Curatola: «Dalla data del 22 di gennaio alla data del 24 di gennaio vi è prova che qualche altro detenuto abbia occupato quella cella?». Valenti: «Agli atti non ricordo di avere…». Curatola: «Quindi la conclusione è che il cellulare era in disponibilità di Peluso, immagino». Valenti: «La conclusione è che era all'interno della camera numero 10 il cellulare, all'interno dell'ordinanza». Curatola: «Sono stati acquisiti i tabulati telefonici di questo telefono?». Valenti: «Non è un procedimento che sono stato delegato io».