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Scuole aperte col maltempo a Siderno? Insulti alla sindaca: “Ti veniamo a prendere a casa”

La minaccia del maltempo non pregiudica le lezioni e beceri ragazzini si scatenano via social. «Ti auguro di prendere fuoco con la tua scrivania». Fragomeni: «Qualche genitore si è scusato, bravi noi a mettere in sicurezza la città»

Maria Teresa Fragomeni

Prima la falsa ordinanza diffusa online poi insulti e minacce via social per non aver disposto la chiusura di tutte le scuole lunedì 21 ottobre, “causa maltempo”, come deciso invece da altri sindaci della Locride. Ciò è accaduto alla sindaca di Siderno, Mariateresa Fragomeni che, in un post, ha segnalato il grave atto intimidatorio.
I fatti. Nella serata di domenica scorsa, la sindaca (dopo la diffusione della falsa ordinanza) aveva comunicato che le scuole sarebbero state regolarmente aperte, alla luce anche dell’opera di manutenzione programmata prima della perturbazione degli ultimi giorni, relativa alla pulizia dei tratti più critici della città nonché alla chiusura dei sottopassi. Nonostante infatti, l’ingente quantità di acqua caduta, i disagi a Siderno sono stati minimi e questo «grazie – si era così espressa Mariateresa Fragomeni – al grande lavoro degli operai, dei dipendenti e degli uffici che ringrazio per l’impegno instancabile», contestualmente invitando i cittadini a tenere alta la guardia, evitando situazioni di pericolo e segnalando immediatamente problematiche di ogni genere.
Da qui, è però scattata un’escalation di attacchi diretti alla sindaca del centro più popoloso della Locride. «Sono stati giorni difficili – ha detto la sindaca – nei quali abbiamo lavorato senza sosta chiedendo tanti sacrifici ai tecnici e ai dipendenti comunali che hanno lavorato senza fermarsi mai. I servizi essenziali nella nostra città non si sono mai interrotti, i disagi sono stati minimi e le scene di voragini, frane e allagamenti che hanno coinvolto il resto della Calabria, ci addolorano profondamente. D’altro canto, valutando la situazione nella nostra città, ci conforta il fatto che, con il duro lavoro, siamo riusciti ad evitare cose peggiori. Eppure – ha proseguito – resta l’amaro in bocca per quello che è successo in questi giorni: sui social network mi hanno augurato di “prendere fuoco con la mia scrivania“, di “schiattare”, di essere “colpita da un fulmine”. E ancora “ti veniamo a prendere a casa” e via dicendo. Senza contare i disagi causati dalla falsa ordinanza diffusa online. Condotte esecrabili perpetrate quasi esclusivamente da giovanissimi utenti, evidentemente non ancora maturi come cittadini. Questo solo per aver fatto il nostro lavoro: mettere in sicurezza strade e cittadini e consentire di proseguire la loro vita normalmente».

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