Ilario Manno alias “u toru” collabora con la giustizia, e da alcune settimane ha iniziato a raccontare agli investigatori e ai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, in particolare al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e ai sostituti Domenico Cappelleri e Marika Mastrapasqua, tutto quello che è a sua conoscenza con riferimento, in particolare, ai traffici di stupefacenti e ai legami tra le consorterie del Reggino e del Catanzarese e le varie ramificazioni fuori regione.
Manno, 47 anni, residente a Caulonia, risulta dall’informativa “Molosso” della Questura di Reggio Calabria, Squadra Mobile, Commissariato Siderno «pluripregiudicato, per furto, detenzione illegale di armi, minaccia, ingiuria rissa e reati concernenti gli stupefacenti». Dalle varie indagini sono emersi diversi collegamenti tra il Manno e diversi gruppi criminosi operanti nell’area ionica reggina, con ramificazioni anche nel Nord Italia «tra cui – si evidenzia proprio nell’informativa Molosso – importanti affiliati al clan Cataldo di Locri, nota famiglia della ‘ndrangheta parzialmente sterminata durante la faida che negli anni 90 li vedeva contrapposta alla cosca Cordì».
La collaborazione di Ilario Manno apre nuovi scenari investigativi che riguardano collegamenti e intrecci tra vari contesti criminosi di molteplici territori. Il primo verbale del neo collaboratore di giustizia è stato già riversato nel processo d’appello per l’omicidio di Alfredo Pileggi, avvenuto l’8 febbraio 2016 a Monasterace, per il quale è imputato Cosimo Sorgiovanni, difeso dagli avvocati Alfredo Arcorace e Francesco Lojacono, mandato assolto in primo grado, con la Procura che ha impugnato la sentenza della Corte d’assise di Locri.
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