Omicidio di Nino Morelli al rione Marconi di Reggio Calabria, dibattimento aperto da tre testi
Un investigatore della Squadra Mobile e uno dei responsabili del Posto fisso della Polizia di Stato al Grande Ospedale Metropolitano, tra i principali componenti il pool di indagine e tra chi avrebbe assistito alle scene di intemperanza e violenza quando i parenti del vittima, ferito gravemente, invasero gli ex Riuniti sperando che gli fosse salvata la vita al familiare, e una delle parti offese, la sorella della vittima, apriranno il dibattimento per l'omicidio di Nino Morelli, il giovane rom rimasto ucciso al culmine di un violento scontro in famiglia nel pomeriggio dell'11 maggio 2023 davanti le palazzine dei rioni Marconi e Cusmano. In Corte d'Assise (presidente Natina Pratticò, a latere giudice Pina Porchi) si ritornerà il 21 novembre quando si inizierà con la lista dei testi dell'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Stefano Musolino. Due gli imputati per l'omicidio di Nino Morelli. Sotto accusa chi avrebbe materialmente sparato per uccidere, Damiano Bevilacqua, che il cognato della vittima; e chi avrebbe fatto da autista, Saverio Bevilacqua. Estrani all'omicidio ma sul banco degli imputati anche il fratello e la cognata della vittima, Vito Morelli, e Letizia Bevilacqua, per aver rispettivamente tentato di vendicare il delitto e tentato di cancellare le prove sulla “scena del crimine”.