«Inserito nella “Lista Rossa” della qualificata Italia Nostra tra i beni architettonici culturali da tutelare, il già Supercinema Orchidea fu inaugurato in corso Vittorio Emanuele III nel mese di gennaio del 1951 e da subito, anche per il suo elegante bar al piano terra, divenne un importante punto di ritrovo della Reggio del secondo dopoguerra». La Fondazione Mediterranea dice la sua sulla decisione dell’amministrazione comunale di abbattere il cinema Orchidea. «L’edificio venne realizzato in stile razionalista secondo i principi e gli schemi del funzionalismo, con forme architettoniche coerenti tra loro in un sistema ordinato e misurato che ben si armonizzava con i vicini palazzi storici del lungomare, come l’hotel Centralino Belfanti. Dei due blocchi architettonici, il primo ospitava la sala cinematografica con accesso da via Palamolla e il secondo, lungo e stretto, il bar sul water-front; mentre dalla posteriore via Zaleuco si accedeva a tre piccoli appartamenti. Attivo per circa venti anni, dopo una serie di “incidenti” economici e giudiziari, venne chiuso negli anni Settanta».