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Dolore e sconcerto per la morte dell'operaio Fabrizio Nicolò precipitato nel vano dell’ascensore a Locri: “Tragedia assurda”

Proseguono le indagini coordinate dalla Procura locrese guidata da Giuseppe Casciaro, per ricostruire la dinamica dell’incidente costato la vita al cinquantenne Fabrizio Nicolò, tecnico manutentore reggino di Mosorrofa, precipitato nel vano dell’ascensore sul quale stava effettuando lavori di manutenzione e deceduto dopo il ricovero in ospedale a Locri. L’inchiesta dovrà stabilire cosa sia successo nel condomino di via Giorgio Almirante, dove il tecnico, dipendente di una ditta specializzata, la “Lomi sas” di Reggio, che si occupa di installazione e manutenzione degli ascensori, era impegnato insieme ad altri colleghi. L’uomo è precipitato nel vuoto, per quasi 10 metri. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Locri, per lui, nonostante i tentativi dei medici, non c’è stato nulla da fare. La salma del tecnico reggino è stata trasferita nell’obitorio in attesa delle determinazioni della Procura locrese.
Numerosi sono stati gli attesti di vicinanza alla famiglia di Fabrizio Nicolò che si sono aggiunti al toccante messaggio sui social del gruppo degli “Amici di Mosorrofa”, che lo hanno ricordato per le sue «doti straordinarie in tutto. Fabrizio – hanno scritto – era una persona umile, intelligente, seria, un ottimo padre di famiglia, un grande lavoratore; persona squisita e dall’animo nobile e particolarmente impegnato nel sociale».
«L’intera comunità reggina piange la scomparsa di Fabrizio Nicolò, l’operaio morto a Locri mentre lavorava alla riparazione di un ascensore all’interno di un condominio», ha affermato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.

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