Da una parte c’è un’idea “grandiosa”, cioè trasformare Reggio in una città proiettata nel futuro, tecnologica, a misura d’uomo, solidale, verde; dall’altra c’è la realtà: servizi carenti, spopolamento costante, periferie degradate. In mezzo, però, c’è un patrimonio immenso - culturale, storico, naturalistico - da poter modellare, «un’occasione di una ripartenza e riposizionamento della città in ambito nazionale e mediterraneo». Questi sono i principi che ispirano il “masterplan” presentato due giorni fa a Palazzo San Giorgio dall’amministrazione comunale. Il documento non è altro che una dichiarazione di intenti sciorinata lungo 130 pagine, nelle quali vengono definiti «principi, linee guida e obiettivi coordinati» che andranno nel corso dei prossimi anni a «indirizzare e accompagnare le azioni di lunga durata» da sviluppare attraverso «lo strumento dei piani e dei progetti», attraverso i quali costruire «la nuova città di Reggio Calabria». Secondo l’idea dell’amministrazione, i cittadini dovranno partecipare attivamente con idee e proposte che saranno raccolte durante una serie di incontri che si terranno nelle prossime settimane. La città proposta dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dalla sua squadra di governo dovrebbe subire una sorta di rivoluzione copernicana e anche per questo motivo, come sottolineato durante la presentazione delle linee guida del piano, serviranno molti anni per realizzarla, forse decenni. E anche le prossime amministrazioni sono state chiamate a partecipare allo sviluppo di progetti e piani che verranno messi in cantiere.