Parlano di «regolamento bavaglio» e di tentativo di «limitare il potere di controllo delle opposizioni». Timori e accuse che i partiti di minoranza che siedono in Consiglio comunale hanno portato, qualche giorno fa, anche all’attenzione del prefetto Clara Vaccaro. Nella mattinata di ieri, infine, la denuncia alla stampa dopo che il presidente della commissione Affari generali Giuseppe Marino ha deciso di rinviare la riunione in programma in mattinata nella quale si sarebbe dovuto parlare proprio del regolamento della discordia. Un nuovo rinvio che ha portato a una reazione immediata da parte della minoranza, che ha organizzato una conferenza stampa urgente nella sala dei sindaci di Palazzo San Giorgio. Nell’incontro, dal titolo “Approvazione regolamento bavaglio – omissioni”, i consiglieri d’opposizione della coalizione di centrodestra infatti hanno espresso preoccupazione riguardo alle modifiche al regolamento, che definiscono un «bavaglio» alle commissioni consiliari, sottolineando presunte omissioni che, a loro dire, limiterebbero il dibattito democratico. Presenti alla conferenza stampa i consiglieri comunali di Forza Italia, Alternativa popolare, Lega, Fratelli d’Italia, Noi moderati, Minicuci sindaco. E proprio il rappresentante di FI Federico Milia a spiegare cosa la minoranza consigliare contesta alla maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà. «Al consigliere di Alternativa popolare Massimo Ripepi – ha dichiarato Milia – è stata notificata una comunicazione nella quale si spiegava che la prefettura ha inviato al Comune, nella fattispecie al presidente del Consiglio e al segretario generale dell’ente, una nota di chiarimento sulla questione che abbiamo sollevato nell’incontro avuto qualche giorno fa in prefettura sul regolamento illegittimo che la maggioranza sta cercando di approvare». Un regolamento che, denuncia Milia, «limita l’azione dell’opposizione». L’accusa mossa dal consigliere comunale di Forza Italia al presidente della commissione Affari generale, dove si sta discutendo del nuovo regolamento, intanto di «avere rinviato ancora una volta la seduta senza, per altro, fare menzione della nota ufficiale del prefetto nella quale si chiedono notizie sulla questione, rinviando la seduta per la votazione del regolamento».