Dai senzatetto ai migranti. Cambiano gli “ospiti”, ad oggi esclusivamente potenziali, ma non la funzione di accoglienza per l’immobile comunale a Pietrastorta. Dopo anni di attesa per un rifugio destinato ai senza fissa dimora, al momento l’edificio a tre elevazioni risulta «libero dall’utilizzo per servizi di centro residenziale». Ed ecco, anche a seguito dei continui sbarchi al porto di Roccella, che il Comune di Reggio decide di metterlo a disposizione della Prefettura «per – si legge nello schema di accordo approvato dalla giunta Falcomatà – un centro di accoglienza provvisoria di cui all’art. 11, comma 2 bis D.lgs 18 agosto 2015, n.142 allo scopo di accogliere persone migranti richiedenti la protezione internazionali in arrivo nel territorio della Città metropolitana».
Il provvedimento votato dall’esecutivo comunale ricostruisce tutto l’iter. Si parte da questo presupposto: «A seguito dell’eccezionale afflusso di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale, presso i centri di accoglienza straordinaria gestiti dalla Prefettura non risultano posti a disposizione». Ecco perché «al fine di far fronte al fenomeno in argomento, la Prefettura di Reggio Calabria si sta adoperando per la ricerca di soluzioni aggiuntive a quelle già in atto» e, sulla base dello stato di emergenza da ultimo prorogato con delibera del Consiglio dei Ministri del 10 ottobre 2024, ha richiesto al Comune «la messa a disposizione di un immobile finalizzato all’attivazione di un centro provvisorio». La risposta da Palazzo San Giorgio giunge dopo aver verificato e confermato, con nota del 30 ottobre sorso del dirigente del settore Welfare, che i locali di Pietrastorta sono di fatto inutilizzati.
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