In una sala consiliare gremita, alla presenza dell’on. Laura Boldrini, il sindaco Mimmo Lucano ha conferito a Maysoon Majidi una cittadinanza «che riannoda il legame con la popolazione curda», quella che consacrò Riace quale paese dell’accoglienza. Majidi è l’attivista e regista femminista curdo-iraniana, arrestata nel 2023 perché accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dichiaratasi sempre innocente, è stata liberata lo scorso 22 ottobre. «Non possiamo accettare soluzioni che non tengano conto dei diritti umani. – ha detto Lucano – Riace ha imboccato questa strada, alternativa a odi, ingiustizie e disuguaglianze». La proclamazione, votata all’unanimità dal Consiglio, assenti i membri di opposizione, è stata accolta dagli applausi dei presenti. Lucano ha salutato poi l’attivista Francesco Saccomanno, che ha proposto il conferimento.
«Maysoon Majidi, accusata di essere una scafista, è in realtà un’eroina dei nostri tempi, che ha sacrificato la propria esistenza per combattere regimi fondamentalisti, per affermare ideali di libertà, di giustizia, democrazia e riscatto sociale delle donne e degli oppressi»: questa la motivazione del conferimento, letta dall’on. la Boldrini. È seguita una lettera di ringraziamento di Maysoon, per avere avuto l’opportunità di raccontare la propria storia di «donna che ha dovuto lasciare tutto: casa, cultura e sicurezza, con la speranza di poter vivere un giorno in pace e dignità». Ha quindi ricordato i migranti, la cui vita è segnata dalla violenza e dai diritti spezzati, esposti a molestie ed abusi con cicatrici fisiche e psicologiche, soprattutto le donne. «La fuga è un passo disperato – ha spiegato. – È come se perdessimo la nostra umanità passo dopo passo. Eppure, quando finalmente sono arrivata in Italia, credendo di essere in un paese di diritto, sono stata arrestata senza capire il perché: dieci mesi, di cui due senza traduttore, che potesse spiegarmi le accuse».
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