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La pioggia non basta, ancora emergenza idrica a Reggio

L’allarme lanciato da Sorical che scrive alle istituzioni per annunciare nuovi razionamenti. Il flusso è al 55% rispetto allo scorso anno. Il livello dell’invaso della diga sul Menta al minimo storico: si prevede un’autonomia di tre mesi. E intanto si riattivano altri pozzi

Le riserve idriche continuano a diminuire. Le poche piogge non hanno fatto alzare il livello dell’invaso, mentre i consumi galoppano e le perdite copiose disperdono l’acqua in mille rivoli. La Diga del Menta a novembre si presenta ai suoi minimi storici. È emergenza. E Sorical annuncia ulteriori misure di “contenimento”
In una lettera inviata ai vertici delle istituzioni da Comune a Prefettura, dalla Protezione civile all’autorità di bacino alla presidenza del Consiglio dei ministri, si cristallizza una situazione preoccupante. Si annunciano nuovi razionamenti e si guarda con apprensione al futuro. Se la pioggia non arriva presto potrebbero esserci preoccupanti conseguenze. Secondo le stime dei tecnici della società di gestione del sistema idrico la Diga ha un’autonomia ancora breve, una manciata di mesi. E in queste condizioni l’estate 2025 fa paura.
Spiegano il direttore operativo idrico Giuseppe Sorrentino e il responsabile del distretto idrico Massimo Macrì: «Il costante peggioramento delle condizioni della già severa criticità idrica causata dal permanente stato di siccità che interessa ormai da mesi l’intera area sud-orientale della Città metropolitana e che, in particolare, sta incidendo in maniera estremamente grave sulla risorsa idropotabile proveniente dall’invaso del Menta, con conseguenze importanti sullo schema idrico».
Non si tratta di un colpo di scena, da mesi il livello è ai minimi storici «ma adesso l’invaso ha raggiunto il livello di soglia minima di captazione alla quota di 1.394,40 m.s.l.m. a causa del mancato apporto degli afflussi derivante dal persistente stato di assenza di precipitazioni».
Una situazione che necessita di “correttivi” alle manovre: Sorical si vede costretta «ad una ulteriore diminuzione di 100 litri/secondo rispetto l’attuale portata pari 350 l/s, riducendo così complessivamente il flusso idropotabile al 55% rispetto le condizioni di esercizio ordinarie (rif. novembre 2023)». Una manovra necessaria: ribadiscono i vertici della società che dal mese di maggio è subentrata nella gestione delle risorse idriche dopo la riforma regionale che ha accentrato tutto in capo a Sorical.

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