Ora che il servizio di raccolta iniziava a funzionare, scricchiola la filiera dei conferimenti. Soprattutto per l’indifferenziato. Gli impianti sono vicini alla saturazione e anche il termovalorizzatore di Gioia Tauro non ha spazio per “accogliere” i rifiuti che arrivano dalla città dello Stretto, tanto che spesso si è costretti ad arrivare fino a Lamezia, così come per l’organico. La trasferenza in questa fase opera su un solo versante. La filiera dei rifiuti continua a correre sul filo dell’emergenza quando per un verso, quando per l’altro l’ordinaria e serena gestione pare un sogno inseguito da tempo. Eppure le premesse sembravano “incoraggianti” con le stessa società a gestire raccolta e impianti non si sarebbero creati problemi. Ma gli spazi si sono saturati.
E in questo scenario uno dei presidi chiave per la filiera è fermo. E non si sa per quanto. Il cantiere per trasformare l’impianto di trattamento rifiuti di Sambatello in una struttura d’avanguardia è fermo da mesi. Abbattuto il capannone i lavori si sono arenati. E non si sa ancora per quanto. Pare che per la realizzazione delle strutture murarie si stia pensando all’ipotesi di un sub appalto. Sarebbe questa la ragione dei ritardi che ormai da tempo tengono ostaggio da anni ormai l’investimento da 40 milioni della Regione? Secondo il cronoprogramma iniziale l’operazione dovrebbe essere già ultimata. La conclusione degli interventi era prevista infatti nel 2021. A distanza di quasi un anno il passaggio di consegne tra la Recosamb (la società che si era aggiudicata il bando che poi è arrivata alla risoluzione contrattuale per via dell’impennata dei costi e il mancato accordo con la Regione), e la società Ecologia Oggi non si è registrata la svolta attesa.
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