Una Università (per Stranieri, una delle tre che ci sono in Italia), due Cda (uno che governa l’Ateneo e l’altro insediato dal sindaco e dal presidente della Camera di commercio: quale sarà quello autentico?), e adesso i professori che prendono una netta posizione di totale chiusura verso l’affannoso affaccendarsi delle Istituzioni e del loro Cda. Non è davvero un bel momento per la “Dante Alighieri” che avrebbe bisogno di più certezze e meno confusione.
Ieri, dunque, si è riunito il Consiglio del Dipartimento di Scienze della Società e della Formazione d’Area Mediterranea, che ha approvato una mozione a tutela dell’integrità degli Organi dell’Ateneo.
Dopo un ampio dibattito, i componenti del Consiglio tanto con riferimento alla componente dei professori e dei ricercatori, quanto della rappresentanza studentesca si esprimono «fermamente e unanimemente per rigettare qualunque tentativo di indebita ingerenza esterna, condividendo la preoccupazione e lo sconcerto del Direttore e stigmatizzando quella che è palesemente un’operazione di inaudita gravità con cui il sindaco Falcomatà ha ritenuto di nominare, al di fuori di qualunque legittimazione e procedura contemplate dalla normativa universitaria e dalle previsioni regolamentari e statutarie dell’Ateneo, alcuni componenti di un autoproclamato “Consiglio di Amministrazione” dell’Università».
Il Consiglio del Dipartimento ritiene «parimenti gravi le dichiarazioni che lo stesso Sindaco Falcomatà e alcuni dei protagonisti di queste sconcertanti vicende hanno rilasciato alla stampa nazionale».
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