Ecco la restaurata piazza “De Nava” con il vestito della festa. Il dubbio: moderno o antico? Fra contrastanti opinioni, il colpo d’occhio, per chi si sofferma a guardarla, è comunque suggestivo.
Molti cittadini nella serata di ieri hanno assistito, ammirati, all’inaugurazione bis dopo quella del 1936. Venne eretto allora l’artistico monumento di Francesco Ierace in onore di un illustre reggino: Giuseppe De Nava, deceduto a Roma a 66 anni il 27 febbraio del 1924, più volte ministro del Regno d’Italia, avvocato, politico, parlamentare, scrittore.
I lavori di restauro della piazza hanno avuto inizio il 22 febbraio 2023, su appalto del Segretariato regionale per la Calabria dal Ministero della Cultura (importo di oltre 3 milioni). Non mancarono denunce e polemiche, prima e durante i lavori e anche recentemente. In una nota ufficiale, diffusa in occasione di rinvenimenti è stato chiarito che si trattava di reperti relativi a sottoservizi e a due ambienti di epoca otto-novecentesca distrutta e rasata durante la ricostruzione edilizia di Reggio. Questo a seguito del catastrofico terremoto-maremoto del 1908.
Effettuate le procedure di controllo finali, la piazza che ha come prospetto principale il Museo Archeologico Nazionale, ha avuto il via libera per la riapertura. Obiettivo prioritario? Favorire una maggiore integrazione in un’ampia area del centro storico con lo stesso MArRC e con il contesto urbano.
Ieri sera, con il sindaco Giuseppe Falcomatà, fra gli altri erano presenti il direttore del Museo archeologico Fabrizio Sudano e la direttrice del segretariato regionale Calabria, Maria Mallemace. Il prefetto Clara Vaccaro ha formulato un breve saluto augurale. La piazza è stata benedetta dal sacerdote don Luigi Cannizzo, parroco della Candelora.
Soddisfatto il sindaco Giuseppe Falcomatà: «Una nuova piazza – ha affermato – rende la nostra città più bella e più accogliente. Piazza De Nava è un’opera pubblica utile, funzionale allo sviluppo, di fronte a un Museo che sta procedendo bene grazie alla direzione di Fabrizio Sudano. Oggi firmiamo anche una convenzione. Questa serata è l’ennesima dimostrazione che nella nostra città c’è un dialogo proficuo tra le istituzioni. Polemiche e critiche? Siamo abituati e noi rispondiamo con questa piazza partecipata, degna di una città metropolitana. Bisogna avere fiducia nel futuro. Non tutto quello che appartiene al passato è identitario».
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