Il progetto definitivo esecutivo finalmente è stato approvato. Arriva il disco verde della Città Metropolitana. Gli interventi di difesa costiera a salvaguardia delle infrastrutture e delle abitazioni esistenti lungo un tratto del litorale di Bocale dovrebbero essere realizzati. Certo da quando l’operazione è stata programmata il territorio è stato letteralmente stravolto dall’erosione. Anni in cui il braccio di ferro tra il mare e il litorale ha solcato cicatrici profonde. Correva l’anno 2015 quando attraverso una determina dirigenziale veniva approvato il preliminare del progetto. Sono passati quasi dieci anni e la speranza adesso è che si possa avviare il cantiere prima della stagione estiva (quindi maggio). Un ritardo che ha spazzato via assieme a metri di litorale anche le aspettative di crescita di un’area che contava tra i suoi assi spiagge dorate. Tutto cancellato dall’erosione e dalla burocrazia lenta e farraginosa.
I ritardiDa 2015 si sono succedute conferenze dei servizi ma anche progettazioni definitive, e poi valutazioni d’impatto ambientale. E in questo tortuoso percorso di controlli e valutazioni la Soprintendenza ha richiesto (si era arrivati già al 2021) ad integrazione degli elaborati progettuali e relativamente ai profili della tutela del patrimonio archeologico, la documentazione sul rischio archeologico delle porzioni di litorale e fondale interessate dalle opere in progetto. Verifiche archeologiche sulle aree interessate dalle opere del progetto (barriera soffolta, pennelli, aree di escavo/dragaggio per prelievo di sedimenti, ripascimento), eseguite a cura di archeologo che hanno dato l’esito sperato.
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