Un’assoluzione, due prescrizioni e una rideterminazione della condanna e una conferma. Si chiude così il secondo grado del processo nato dall’inchiesta Theorema-Roccaforte, indagini della Dda di Reggio Calabria contro le nuove leve della cosca Libri. Nella giornata di ieri, la Corte d’appello di Reggio Calabria ha assolto Stefano Sartiano, difeso dagli avvocati Marco Gemelli e Pierpaolo Emanuele, condannato in primo grado a 17 anni di carcere; ha decretato la prescrizione per i reati contestati nei confronti di Saverio Nocera (avvocati Lucio Strangio e Ettore Aversano) e Caterina Angela Stivilla (avvocato Davide Barillà). Infine, riformando la sentenza di primo grado, i giudici di piazza Castello hanno condannato Domenico Sartiano (difeso dall’avvocato Lorenzo Gatto) a 12 anni e due mesi e confermato la pena di 3 anni per Maria Chirico (avvocato Francesco Calabrese).
Nel processo d’appello è stata stralciata la posizione di Domenico Pratesi, al quale il in primo grado è stata inflitta una pena di 13 anni.
La Corte, infine, ha ordinato la scarcerazione di Stefano Sartiano e la restituzione dei suoi beni confiscati e di quelli di Nocera e Stivilla. In primo grado, nel 2022, erano stati assolti Leandro D’Ascola, difeso dall’avvocato Saverio Gatto, e Angela Pirrello, avvocato Carmelo Chirico.
Nel processo “Theorema-Roccaforte” le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, sono associazione mafiosa all’estorsione, detenzione illegale di armi aggravati dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, violenza privata e altro ancora.
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