Sarebbero stati somministrati «farmaci imperfetti», e senza «un adeguato consenso informato», nel reparto di oncologia del Grande ospedale metropolitano? Sarà il dibattimento - in Tribunale dal 10 gennaio - ad accertare eventuali responsabilità dell'ex primario di oncologia, Pierpaolo Correale, 61 anni, nato a Napoli ma residente a Reggio (difeso dagli avvocati Francesco Albanese e Rosario Maria Infantino); e del suo vice dell'epoca, Rocco Giannicola, 56 anni, nato a Cosenza (difeso dall'avvocato Francesco Albanese). La posizione di entrambi spicca tra le sei persone rinviate a giudizio a conclusione dell'udienza preliminare del processo “Narciso”, conseguenza dell'indagine dei carabinieri del Nas e del Nucleo Aifa. A processo anche la direttrice dell’Unità operativa della Farmacia del Gom, Maria Altomonte, 60 anni, di Melito Porto Salvo; il responsabile dell’Unità Farmaci Antiblastici Antonio Nesci, 69 anni, di Reggio (difeso dagli avvocati Natale Carbone ed Enrico Chironi); il dirigente medico del reparto di Oncologia Domenico Azzarello, 42 anni, di Melito Porto Salvo (difeso dall'avvocato Felice Domenico Retez), e il presidente dell’associazione “Arco” (Associazione - Ri-uniti Calabria) Francesco Antonio Provenzano, 62 anni, di Roggiano Gravina-Cosenza. Le persone offese in udienza preliminare sono state il Ministero della salute, il ministero dell'Economia e delle Finanze, l'Agenzia italiana del farmaco, il colosso farmaceutico “Pfzer” e 14 pazienti.
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