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Morte Cristina Pugliese, nuove testimonianze sul delitto della donna di Marina di Gioiosa. La barista: “È stato qui, agitato e ferito”

Spunta un’altra versione sul ritrovamento del corpo della ragazza. Solo l’autopsia potrà confermare i sospetti su Marco Cristofori

Maria Cristina Pugliese
Maria Cristina Pugliese

Ancora una stranezza è emersa sulla morte di Maria Cristina Pugliese, la ventisettenne trovata in bagno con il flessibile della doccia attorcigliato intorno al collo nel tardo pomeriggio di domenica. E proprio sul ritrovamento del corpo, secondo quanto riportato da alcune fonti, ci sarebbero importanti novità.
A trovare senza vita la ragazza di origini calabresi, che da agosto era andata a convivere con Marco Cristofori nell’appartamento di quest’ultimo di via Marinetti a Caldiero (Verona) sarebbe stato – secondo la ricostruzione del quotidiano locale “l’Arena” – un ragazzo marocchino, amico da molto tempo di Cristofori, che a quanto pare lo stava aiutando nelle ricerche.
I due si sarebbero incontrati in un bar al mattino e da lì si sarebbero messi alla ricerca della ragazza, fino a quando, arrivati nella casa del compagno di Maria Cristina, l’amico avrebbe avuto bisogno di usare il bagno, trovandolo stranamente chiuso a chiave, senza che quest’ultima fosse al suo posto. Pare quindi che abbia pensato di aprirlo con la chiave di un’altra porta, e una volta riuscitoci ed entrato avrebbe trovato la ragazza esanime con il flessibile intorno al collo.

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