Reggio

Mercoledì 25 Dicembre 2024

L’escalation della ’ndrina Libri a Reggio Calabria tra estorsioni e intimidazioni

Controllo, a tratti asfissiante, del territorio e imposizione, spesso senza deroghe nè ipotesi di via d’uscita per le vittime, delle regole del clan. Dalle motivazioni della sentenza del processo “Libro nero” (il filone con rito abbreviato già definito nel secondo grado di giudizio) emerge anche questo “modus operandi” della 'ndrina Libri, i potenti che dalla roccaforte Cannavò sono riusciti a guadagnare ampi spazi nella periferia sud della città e un posto tra le quattro anime mafiose del cosiddetto “direttorio” cittadino. La Corte d’Appello mette in risalto le dinamiche che hanno portato all'ingerenza del clan nel tessuto economico-sociale dell’area geografica dove sono stati, e sarebbero ancora oggi secondo le risultanze delle recenti operazioni della Dda, operativi: «La capacità di intimidazione e di infiltrazione nelle attività economiche nel territorio della ’ndrangheta, nella sua articolazione denominata cosca Libri, attraverso la forma classica del reato estorsivo è rimasta potente e capace di raggiungere i più svariati settori, ma soprattutto quello edilizio e del commercio, gangli vitali per l'economia del Paese; l'asservimento dei sodali a questo progetto di condivisione degli obiettivi delinquenziali tipici dell’associazione di stampo mafioso è completo e gerarchicamente asservito ai voleri del capo». Una convinzione giuridica che deriva anche dalle conclusioni di precedenti, e parallele, inchieste dall'Antimafia e sentenze di altri collegi giudicanti: «A dimostrazione di tali conclusioni si pongono, secondo i giudici di merito: i precedenti giudicati, in particolare relativi ai procedimenti “Olimpia”, “Testamento”, “Rifiuti Spa” e “Rifiuti2”, “Alta Tensione”, “Meta”, “Cosmos”, che consentivano di accertare l’esistenza della cosca e la sua evoluzione tesa al progressivo e pregnante inserimento nel tessuto economico e produttivo della città di Reggio Calabria; il procedimento c.d. Mammasantissima, dal quale, seppure non ancora definitivo, si è tratto parte del materiale captativo utilizzato e ritenuto convergente al tema oggetto di prova».

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