C’è un altro capitolo del difficile percorso contabile relativo al fantasma del Centro integrato agroalimentare di Mortara. Dopo che a novembre scorso il Tar del Lazio aveva accolto la richiesta di ottemperanza per il recupero delle risorse avanzato dal fallimento “Lafatre”, il Consiglio di Stato a cui si è rivolto il vicesindaco Brunetti nella qualità di funzionario delegato a gestire quel che resta dell’ormai datato “Decreto Reggio”, ha detto no alla sospensione dell’esecuzione. Nel decreto del Consiglio di Stato si legge che «la previsione per cui l’esecuzione della sentenza dovrà avvenire entro 90 giorni dalla comunicazione del suo deposito, e quindi non prima del 4 febbraio 2025, rende inesistente il pericolo grave e irreparabile che consente di derogare all’esecuzione».
L’intricatissima vicenda relativa alla mancata conclusione delle opere del “Decreto Reggio” viaggia nei tribunali civili e amministrativi ormai da anni senza trovare una soluzione finale per consegnare alla città almeno il Centro integrato agro-alimentare di Mortara. In questo caso lo scontro giudiziario si riferisce a una nuova vicenda relativa a una serie di mancati pagamenti in favore della curatela fallimentare tanto che era stato attivato un ricorso davanti al Tar del Lazio deciso a novembre scorso con la condanna all’esecuzione. Questo perché «nel caso di specie, il lodo è passato in giudicato a seguito della pubblicazione dell’ordinanza del 12 giugno 2023 con cui la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso esperito dal Sindaco avverso la sentenza della Corte d’Appello di Roma del maggio 2018, che aveva a sua volta dichiarato inammissibile l’impugnazione per nullità del lodo arbitrale».
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