Reggio

Venerdì 10 Gennaio 2025

Da Rocco a Rocco: il pentito Ficarra svela gli affari del clan Molè a Gioia Tauro

Da Rocco a Rocco. La parabola criminale di Domenico Ficarra da Gioia Tauro, prima del suo pentimento, si svolge tra due pesi massimi della cosca Molè. Un rapporto intenso («da nipote») con il maggiore, ucciso il primo febbraio 2008 (pare) per ristabilire le gerarchie all’interno delle due potenti cosche di Gioia Tauro: i Piromalli e, appunto, i Molè. Il più giovane, invece, è il figlio più piccolo del mammasantissima ergastolano Girolamo “Mommo” Molè. Rocco Molè junior dal 2019 in avanti avrebbe preso in mano le redini della cosca e grazie al suo fidanzamento sarebbe entrato da attore protagonista nell’enorme traffico di cocaina con base a Gioia Tauro e non solo. In mezzo ai due si trova Domenico Ficarra, classe 1984, piccolo truffatore e uomo di fiducia di Rocco Molè senior fino alla sua morte. Nel febbraio 2022 si pente e inizia a collaborare con le procure antimafia di Reggio Calabria e Milano riempiendo diversi verbali con le sue dichiarazioni. In quelle carte c’è il racconto di Ficarra di un pezzo di storia criminale di Gioia Tauro, degli equilibri interni alla cosca Molè prima e dopo l’uccisione di Rocco Molè; le fibrillazioni con i Piromalli, i “cugini” divenuti nemici nel volgere di pochi mesi, fino al “permesso” concesso da questi ultimi di ritornare dopo l’esilio romano. E poi i traffici di droga, fiumi di cocaina gestiti da Rocco Molè junior dopo il ritorno a Gioia Tauro nel 2019. In questo periodo di “vacatio”, dall’omicidio eccellente al rientro del giovane, la cosca sarebbe stata gestita da Domenico Stanganelli, nipote dei Molè. Tensione nel clan e con i Piromalli «Già prima della morte di Rocco Molè – racconta Ficarra – i rapporti tra Domenico Stanganelli e Rocco erano conflittuali o meglio vi erano frizioni dovute al fatto che Stanganelli era diventato inaffidabile. Ad esempio andava a chiedere soldi dove già Rocco Molè aveva preso accordi ed addirittura aveva fatto una rapina» a un «supermercato del Molè stesso, dicendo che erano stati altri. In ogni caso durante la detenzione di Mommo, Rocco senior e Mico Molè era proprio Stanganelli il reggente della cosca. Uscito Rocco il potere di Stanganelli era ormai finito...».

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