Arrivano le prime condanne – tre - nel processo “Lucignolo”, l'inchiesta firmata dalla Procura, in sinergia operativa con la Guardia di Finanza e la Polizia metropolitana di Reggio Calabria, che ha svelato le attività del cosiddetto “diplomificio” e come affermato dagli inquirenti al centro di formazione “Unimorfe” con sede e base operativa a Condofuri (e raggio d'azione anche a Roma, Milano, Terracina) sarebbe stato possibile assicurarsi qualsiasi tipo di attestato o certificato - lauree e diplomi, ma anche attestati per l'abilitazione all'insegnamento di sostegno o certificati di conoscenza delle lingue straniere - dopo aver sborsato sostanziosi pagamenti.
Definito ieri il primo grado di giudizio del filone processuale celebrato con rito abbreviato (quindi con la riduzione delle pene di un terzo): il Gup Giuseppina Candito ha condannato Lucia Catalano a 4 anni di reclusione, Vincenzo Coluccio a 3 anni e 4 mesi, Enzo Riggi a 2 anni e 8 mesi. Il Giudice dell'udienza preliminare ha disposto accanto alle pene accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici, il risarcimento dei danni a favore delle parti civili: una provvisionale da 5.000 euro per “eCampus”, rappresentata in giudizio dall'avvocato Luciano Creazzo, la società “645 srl”, difesa dall'avvocato Massimo Canale, e una delle vittime dei raggiri, I. R., difesa dall'avvocato Giuseppe Romeo; mentre la quantificazione definitiva sarà decisa in sede civile. Il Gup si è inoltre riservata novanta giorni di tempo per il deposito delle motivazioni.
Parallelamente si sta celebrando il troncone processuale con rito ordinario di “Lucignolo”: tutte in regime di libertà personale le persone sul banco degli imputati, che a vario titolo rispondono dei reati di associazione a delinquere semplice e truffa.
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