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Reggio, le risorse del fondo legalità investite per la video sorveglianza

La Giunta destina le risorse per gli amministratori vittime di intimidazioni. Potenziate le misure per le aree sensibili più esposte ad atti vandalici: Tempietto, Villa, Lido, Parco Lineare sud e Palazzo San Giorgio

Potenziare la videosorveglianza attraverso il fondo per la legalità e tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori. L’esecutivo di Palazzo San Giorgio ha deciso di investire le risorse assegnate dal fondo ministeriale per il 2023 per accendere nuovi punti di controllo in aree sensibili. La delibera approvata dalla Giunta dispone il rafforzamento delle misure di sorveglianza del patrimonio, soprattutto di alcuni siti più esposti al rischio di atti vandalici (Area del tempietto, Villa Comunale, Lido e zone antistanti, Parco Lineare Sud e Palazzo San Giorgio) e nei quali si sono già registrati atti vandalici, furti ed effrazioni.

Certo l’esiguità delle risorse non consente di fare di più, ma i criteri di assegnazione del fondo sono indicati dalla legge. Il Decreto del 5 settembre 2023, dopo il via libera della Conferenza Stato Città ed Autonomie Locali, il Ministero dell'Interno ha pubblicato i criteri e modalità di riparto ai Comuni del Fondo per l’anno 2023; dati a base del riparto del fondo sono stati quelli risultati dalla attività di monitoraggio degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali effettuata dall'Osservatorio nazionale e il riparto del fondo viene effettuato su base territoriale tenendo conto del numero della popolazione residente proprio per programmare attività di promozione della legalità in modo proporzionale alle dimensioni demografiche dei comuni coinvolti. Eppure nel report “Amministratori sotto tiro” redatto dell'associazione Avviso Pubblico e presentato a Roma, la Calabria veniva indicata come la regione più colpita per atti intimidatori compiuti ai danni degli amministratori pubblici. Dal 2010 al 2023 gli atti intimidatori censiti da Avviso Pubblico in Calabria sono stati 801, alla media di 57 casi ogni anno.

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