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Reggio “città universitaria”. La scommessa passa dal campus

Entusiasmo dopo l’approvazione dell’emendamento Cannizzaro che destina 4 milioni di euro. Il rettore: servizi sempre più attrattivi per tutta l’area mediterranea. L’eurodeputata Princi già al lavoro con i Paesi dell’Asia centrale

Piace l'idea del “Campus universitario del Mediterraneo”, che adesso si concretizza con l'emendamento alla Manovra che destina 4 milioni all’Ateneo. Il testo del deputato reggino Francesco Cannizzaro è già passato in commissione bilancio della Camera, come anticipato dal nostro giornale. E in quest’ottica «viva soddisfazione» viene espressa dal rettore della Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, il quale auspica che «la nascente struttura possa aumentare ulteriormente il livello di servizi offerti, nell’ottica di una Reggio Calabria “città universitaria”, sempre più attrattiva per tutta l’area del Mediterraneo».

Cannizzaro ha annunciato che saranno realizzati «edifici accademici, residenze studentesche, spazi ricreativi, impianti sportivi, biblioteche, mense, laboratori e aree verdi», pianificando «moderni sistemi di accessibilità e mobilità per le persone con disabilità». Bocche cucite al momento sulla localizzazione, che comunque sarà «in pieno centro». Si vocifera di un’area dei Padri monfortani, tra l’ospedale e Parco Caserta. Ringraziato Cannizzaro «per il fattivo impegno nell’affiancare e sostenere il processo di crescita dell’Ateneo reggino e del territorio in generale», il rettore guarda alla continuità con l’attivazione del Polo formativo territoriale della Scuola nazionale dell’amministrazione, sottolineando quanto «il gioco di squadra istituzionale si dimostri ancora una volta arma vincente per affrontare le importanti sfide che gli obiettivi di crescita e di sviluppo della Mediterranea ci impongono, mettendo nelle migliori condizioni la nostra comunità accademica di traguardare gli obiettivi di eccellenza con una concreta prospettiva di raggiungerli».
Vede grandi potenzialità anche l’eurodeputata di Forza Italia Giusi Princi, che rispetto allo «straordinario risultato raggiunto» con l’approvazione dell’emendamento Cannizzaro guarda ai rapporti con i Paesi dell’Asia Centrale.

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