«Si è conclusa la prima campagna di scavo sui fondali antistanti la frazione marina di Riace». Lo rende noto la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, che spiega: «Finanziate interamente con risorse del Ministero della Cultura e promosse al fine di accertare la natura delle anomalie riscontrate da precedenti indagini strumentali, le attività di verifica diretta con scavo archeologico subacqueo condotte lo scorso novembre non hanno al momento fatto emergere novità di interesse archeologico-culturale. Le operazioni sono state svolte dal personale del Segretariato Regionale del MiC per la Calabria insieme a personale della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Reggio Calabria e Vibo Valentia, con il supporto tecnico-operativo del Nucleo carabinieri subacquei di Messina». «Le attività – aggiungono dal Segretariato del MiC per la Calabria – miravano alla verifica dei target acquisiti nel corso delle campagne di indagini geofisiche strumentali, eseguite da ditte specializzate sotto la diretta supervisione del geofisico marino, nell’ottobre del 2022 con Multibeam e Magnetometro e in quella di implementazione del febbraio-maggio 2024, con Sub Bottom Profiler. La verifica diretta dei target è stata eseguita con scavo archeologico subacqueo mediante l’ausilio di sorbona ad acqua, con una media di 2,5-3 mc/ora di scavo di sedimento di fondo marino, convogliato in apposito vaglio, realizzato in acciaio inox, per la successiva verifica. Lo scavo non ha per il momento restituito dati di interesse archeologico/culturale. Le attività riprenderanno nel 2025».