Nuovamente nel mirino. Ancora una volta un obiettivo della criminalità. Non ha più pace Gaetano Caminiti, 67 anni, originario di Delianuova ma da tempo radicato nella frazione Pellaro, dove ha gestito fino a pochi anni fa una sala giochi. Da trent'anni subisce attentati, intimidazioni, minacce; in due occasioni hanno tentato di ammazzarlo, sparandogli contro alcune pistolettate che per pura coincidenza l'hanno graziato.
Lo scorso 13 dicembre l'ennesimo blitz malandrino ai suoi danni. Come emerge dalla denuncia fatta ai Carabinieri di Pellaro, nella cassetta delle lettere della sua abitazione un messaggio macabro: l'augurio di morte e di finire in pasto ai maiali secondo un antico rito delle 'ndrine più cruenti. Per lui «una busta da lettera di colore rosso con disegnate quattro croci, delle quali tre nel retro della busta rossa e una davanti, verosimilmente simbolo di funerale. All'interno della stessa un bigliettino bianco con disegnate altre tre croci come quelle precedentemente menzionate recante la frase “Sei morto basta una di questa. Ti diamo in pasto ai maiali”». Una frase corredata da un proiettile calibro “7.65”.
Dato di non poco conto, a conferma che chi ha agito conosca molto bene le abitudini e la quotidianità della vita di Gaetano Caminiti, è che «sul posto non sono presenti strumenti di videosorveglianza che abbiano potuto rispondere i responsabili di questa azione».
Inevitabile la domanda dei Carabinieri: “Ha dei sospetti su chi possa essere stato l'autore?” Gaetano Caminiti ricorda ogni fase della personalissima odissea: «Non so chi possa essere il responsabile. Negli anni ho presentato diverse denunce per fatti similari ed anche più gravi, tra cui anche due tentati omicidi e diverse altre minacce e tentate estorsioni nei miei confronti, in seguito alle quali sono state arrestate alcune persone. Ma sono fatti risalenti a diverse anni fa quindi adesso non saprei riferire chi possa essere l'autore. In seguito alle mie denunce sono scaturite anche operazioni di Polizia quali “Gambling”, “Las Vegas” e “Casco”». Nessun dubbio su chi sia il destinatario dell'intimidazione: «Sicuramente è indirizzato a me per le denunce che ho presentato in passato. Purtroppo le persone non dimenticano e anche se sono passati tanti anni dalle denunce che ho fatto sicuramente quel tipo di persone non dimentica».
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