Sarebbero già nell’ordine delle centinaia, secondo indiscrezioni ben 400, le candidature pervenute al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da parte di coloro che aspirano a guidare l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, da oltre dieci anni diretta, prima come commissario straordinario e poi come presidente, dall’ammiraglio livornese Andrea Agostinelli.
Per ciò che concerne l’AdSP gioiese, come già accaduto nel gennaio del 2017, su proposta dell’allora ministro Graziano Delrio ai presidenti di Calabria e Sicilia, Oliverio e Crocetta, per la guida di quella che avrebbe dovuto essere l’AdSP dello Stretto, con sede a Gioia Tauro e competenza su tutti i porti calabresi e sui due porti siciliani di Messina e Milazzo, ad emergere tra i papabili è ancora una volta l’avvocato genovese Alberto Rossi, 61 anni esperto di shipping, direttore generale di AssArmatori e legale di fiducia in Italia del patron di MSC, Aponte. Rossi è un genovese ma, nonostante la storica rivalità tra il porto ligure e quello calabrese, la cosa di per sé non significa molto. Più significativo invece, come detto sopra, il fatto che sia legatissimo ad Aponte il cui gruppo, tramite la controllata Til, ha in gestione il terminal container di Gioia Tauro, circostanza che ovviamente genererebbe dei tangibili conflitti di interesse.
Forti perplessità bipartisan in ordine alla designazione dell’avvocato Rossi erano state espresse anche dalla classe politica locale. Sarà perciò necessario sul piano politico e istituzionale che il ministro dettagli e condivida le linee programmatiche sia con la Regione, sia con le commissioni parlamentari competenti e poi con l’opinione pubblica. Rossi vanta un’esperienza professionale specifica nel diritto dei trasporti, della navigazione e dell’UE; ha svolto la sua attività in grandi studi legali, acquisendo specializzazioni nel campo del diritto portuale, dei trasporti marittimi e terrestri e della concorrenza, occupandosi di varie tematiche.
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