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Reggio, Città Metropolitana senza deleghe e la Regione continua a... giocare

Sono attese dal 2016 e il sindaco Falcomatà sbotta: «Questo inspiegabile ritardo ci ha impedito di affrontare molte necessità»

Il trasferimento di deleghe e funzioni dalla Regione Calabria alla Città Metropolitana di Reggio Calabria doveva essere completato domani, così come previsto da un accordo siglato trai due Enti con un cronoprogramma stringente e dettagliato. E, invece, nulla da fare: la Città Metropolitana dovrà aspettare ancora (chissà per quanto tempo!) perché la Regione non ha ancora smesso di fare i capricci. Una situazione paradossale, quasi kafkiana, con Reggio che resta l’unica città metropolitana d’Italia a non avere gli strumenti normativi per potere operare secondo il suo status.
«Il mancato trasferimento delle deleghe da parte della Regione ci ha impedito di affrontare molte necessità – ha detto in Consiglio comunale il sindaco Giuseppe Falcomatà –, i comuni sono costretti a rivolgersi alla Città Metropolitana, drenando risorse dal bilancio o da altre fonti. Quante cose in più avremmo potuto fare per i 97 comuni reggini se la previsione normativa fosse stata rispettata? Purtroppo, su questa battaglia, sono state poche le note di supporto al territorio. Parliamo tanto di classifiche sulla qualità della vita, ma non di come potrebbe essere la città se avessimo le deleghe e le funzioni che la Regione continua a trattenere per sé senza motivo, anzi andando contro la legge».
Questo trasferimento di deleghe e funzioni è ormai diventato un “mistero buffo” o forse un “pasticciaccio” e non sembra esserci la volontà politica (né di centrodestra né di centrosinistra) di risolverlo. È un problema che si trascina stancamente dal 2016 e diventa ancora più inspiegabile con il trascorrere del tempo. Un’accelerazione decisa l’aveva impressa Giusy Princi, quando era vicepresidente della Regione, ma tutto si è arrestato con la sua “promozione” al Parlamento europeo. Si sono svolti lunghi tavoli di confronto tra i tecnici della Città Metropolitana e quelli della Regione e la soluzione sembrava davvero a portata di mano. L’assessore regionale Stefania Caracciolo aveva assicurato che nulla era cambiato rispetto al cronoprogramma stilato dall’on. Princi e invece è ormai giunto il 31 dicembre e nulla si muove. La Città Metropolitana per agevolare il lavoro dei consiglieri regionali aveva anche preparato una bozza di legge che però non è stata nemmeno presa in considerazione.

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