Venti misure cautelari nel 2024 (sei nel 2023). Nell'anno intenso vissuto dalla Procura per i minori emerge su tutti il dato eloquente dei giovanissimi colpiti da misura (fermati, arrestati, cautelati; Ipm, comunità o domiciliari) per reati anche gravi. Si passa da chi per due volte ha rapinato, pistola in bella mostra, un tabaccaio nel cuore della città, all'accoltellamento – tecnicamente è stato un tentato omicidio – in classe tra studenti liceali; si sono registrate aggressioni a scopo rapina tra ragazzini nella serate della movida estiva sul Lungomare e soprattutto i troppi, tutti gravissimi, episodi di violenze sessuali con vittime e carnefici minori. Un dato che alla fine conferma lo straordinario impegno, e l'immediata risposta, della Procura per i minori di Reggio guidata dal dottore Roberto Di Palma. Che ai cronisti, stilando il tradizionale bilancio di fine anno, ricorda e rimarca: «Questi numeri ci indicano la qualità delle indagini svolte, la delicatezza dei fatti affrontati e la gravità dei reati. Allo stesso tempo indicano una leggera flessione nelle definizione dei fascicoli. E c'è stato un decremento dei reati di detenzione di materiale pedopornografico».
Snocciola i numeri il procuratore per i minori Roberto Di Palma raffrontandoli con l'anno precedente: nel 2023 sono stati 198 i fascicoli iscritti nei confronti delle persone note, minori identificati per dei reati, quindi settore penale, e ne avevamo definiti 191; iscritti 261 fascicoli e sono stati definiti 171.
Sui procedimenti nei confronti di persone ignote: «Abbiamo avuto un leggero aumento di iscrizioni: dai 45 del 2023 ai 55 di quest'anno. L'anno scorso ne abbiamo definiti 40, quest'anno ne abbiamo definiti 43. Si continua a lavorare sulla quotidianità che ritengo sia uno degli aspetti di cui maggiormente ci possiamo fregiare in senso positivo: non abbiamo arretrati rispetto ai quali in qualche maniera ci possiamo preoccupare».
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