È passato più di un anno dall’ultimo tentativo di affidare la struttura che per anni ha rappresentato “la casa” dei prodotti tipici del territorio. Dopo la terza gara andata deserta il Comune pare essersi arreso. Anche il terzo tentativo del Comune di affidare la gestione del mercato coperto di via Filippini non è andato a buon fine. Un segnale che lascia pensare rispetto all’appetibilità della struttura. I “correttivi” al capitolato per rendere la gara più appetibile evidentemente non hanno funzionato. E adesso l’Ente dovrà decidere cosa fare di questa struttura nel cuore della città. A dieci anni dalla riqualificazione della struttura l’immobile si presenta come una bella scatola vuota nel cuore della città. Nel 2020 sono state revocate tutte le assegnazioni dei box. Decisione adottata dal Comune dopo avere riscontrato l’eccessiva morosità; da canto loro gli esercenti lamentavano l’eccessiva onerosità gestionale con servizi costosi ed entrate sempre più risicate.
Dopo il secondo “buco nell’acqua” Palazzo San Giorgio aveva cambiato le condizioni per “incoraggiare” le imprese a investire. Erano stati addirittura raddoppiati i tempi di affidamento, passando dai nove ai diciotto anni, in modo da consentire alle imprese di ammortizzare in un arco temporale più ampio l'investimento. Sempre per andare incontro alle istanze del tessuto economico che attraversa un momento difficile, secondo il capitolato sarebbe stato esentato il canone di locazione per i primi dodici mesi. Canone che è anche ridotto da 10 mila a 9 mila euro mensili. Quindi una riduzione ulteriore dei costi che nell’arco dei diciotto anni si quantifica in complessivo di 220 mila euro.
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