Tra perizie rivoluzionarie e potenziali nuove prove, il collegio di difesa del processo d'appello “Giù la testa” annuncia battaglia dialettico-giuridica per ribaltare la sentenza di primo grado e gli ergastoli inflitti a mandante ed esecutore e il movente dell'omicidio del tabaccaio di Catona, Bruno Ielo, l'esercente ucciso la sera del 25 maggio 2017 quando, dopo aver chiuso i battenti dell'attività commerciale di famiglia che gestiva insieme alla figlia, è finito nel mirino dei killer. Che non gli hanno lasciato scampo. Per chi ha indagato sarebbe stato un agguato per stroncare la coraggiosa scelta di vita di restare distante anni luce dalle pretese mafiose di chi non lo voleva quale concorrente nella popolosa area a nord della città. Tra Archi, Gallico e Catona.
Era invece una scelta imprenditoriale normale quella intrapresa da Bruno Ielo, un passato anche da carabinieri; e non avrebbe colto, come affermano gli inquirenti e i giudici di primo grado, nemmeno il segnale dell'avviso di chi, camuffando un tentativo di rapina, sarebbe entrato in azione l’8 novembre 2016, alle ore 21,15 circa, quando lo stesso Bruno Ielo rimase ferito da una pistolettata alla bocca. Tesi accusatoria che emerge anche nelle motivazioni della sentenza di primo grado: «Dopo poco più di sei mesi dal violento episodio della rapina, Ielo Bruno, che aveva ripreso nel frattempo a lavorare presso la sua tabaccheria, veniva ucciso nella serata del 25.5.2017 a Catona, mentre viaggiava a bordo del proprio scooter per fare rientro a casa, dopo aver terminato la propria giornata lavorativa. La dinamica dei fatti è stata illustrata dinanzi a questa Corte, all'udienza del 19.7.2021, dalla dottoressa Sandra Manfrè, commissario capo della Polizia di Stato e dirigente della terza sezione della Squadra Mobile di Reggio Calabria, la quale ha ripercorso i primi accertamenti svolti dalle Forze dell'ordine sul luogo del fatto e ha ricostruito i momenti dell'omicidio attraverso le riprese video degli impianti della zona, acquisite agli atti del fascicolo del dibattimento».
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