Reggio

Mercoledì 22 Gennaio 2025

Omicidio Marando a Bovalino, il figlio Giuseppe: «Sì, l’ho ucciso io»

Si sono svolti nella tarda mattinata di ieri gli interrogatori di garanzia di Giuseppe Marando, 21 anni, e del fratello minore A.M., 16, accusati di aver ucciso il padre, Francesco Marando, l’11 gennaio scorso, oltre che di occultamento di cadavere e porto abusivo di arma comune da sparo. Giuseppe Marando, sentito davanti al gip di Locri Federico Casciola ha confermato le dichiarazioni autoaccusatorie che aveva rilasciato ai carabinieri, davanti ai quali è comparso accompagnato dagli avvocati Enzo Nobile e Piermassimo Marrapodi. Il ragazzo ha risposto alle domande poste dal sostituto procuratore Grazia Tursi, dal giudice Casciola e dall’avvocato Marrapodi, ribadendo quanto aveva già detto agli inquirenti. All’esito dell’interrogatorio il pubblico ministero di Locri ha chiesto la convalida del fermo e l’applicazione della misura cautelare in carcere. Il difensore, invece, si è opposto alla convalida ed ha chiesto una misura alternativa in base alle esigenze cautelari che si ritengono sussistenti. Il gip di piazza Fortugno si è riservato il deposito del provvedimento. Per quanto riguarda, invece, il minore A.M., è stato sentito davanti al gip presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Concettina Garreffa, al cospetto del pubblico ministero Angelo Roberto Gaglioti, della Procura della Repubblica per i Minorenni di Reggio Calabria, e dell’avvocato Nobile. Il 16enne ha escluso di aver preso parte materialmente all’assassinio del padre. Anche per lui la procura reggina ha chiesto la convalida del fermo l’arresto, mentre il difensore si è opposto chiedendo una misura alternativa sostenendo l’assenza di gravi indizi di colpevolezza. La dottoressa Garreffa si è riservata il deposito del provvedimento nei termini di legge.

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