La cabina è stata finalmente realizzata. Adesso occorre aspettare “solo” che vengano ultimate le operazioni per la messa in funzione dell’impianto. Si spera che nell’arco di un mese, ma le previsioni temporali in questa città rientrano nella teoria della relatività, si potrebbe finalmente azionare l’impianto fotovoltaico che per anni ha rappresentato solo un suggestivo scorcio nell’area del waterfront.
Mentre il caro energia impazzava e continua a farlo il parco fotovoltaico è rimasto inutilizzato. I 57 pannelli realizzati e ultimati nel 2021 sono installati in un posizione strategica tra il porto e il waterfront con un’intuizione che punta(va) alla svolta green. Ma quell’idea non ha mai preso davvero forma. Eppure le strutture sono state realizzate (grazie ai fondi Urban), ma la loro funzione al momento è quella di fare da tettoia alle vetture che vengono parcheggiate. Le ragioni sono frutto di una “dimenticanza”. Nella fase della progettazione prima e della realizzazione dopo nessuno ha pensato al collegamento con la rete elettrica. La cabina che avrebbe dovuto fare da collettore tra il parco e la rete ha visto la luce solo in questi mesi. Così l’impianto fotovoltaico è rimasto utilizzabile, nonostante il taglio del nastro della struttura avvenuto ancora prima dell’ultimazione dei lavori del waterfront.
Un progetto green che sfrutta l’ottima posizione, tanto che il sindaco Giuseppe Falcomatà lo aveva indicato come un percorso di eccellenza nel corso delle iniziative per l’Expo. Nel 2022 sembrava che fosse tutto pronto, si diceva che l’intervento necessario per rendere finalmente produttivo l’intervento green fosse ormai imminente. Si diceva, nel novembre del 2022, che fosse stato sottoscritto anche il contratto con la società elettrica e che prima della fine dell’anno sarebbe stato attivato il parco. Ma sopo passati il 2023 ed anche il 2024, e quella che sembrava un’imminente operazione non è ancora stata realizzata con quello che ne comporta in termini di spreco. Perché l’infrastruttura (all’epoca sicuramente avveniristica, quasi futuristica, con l’evoluzione della tecnologia nel settore oggi sicuramente meno) di 57 pensiline avrebbe potuto produrre 110 KW. Energia utile anche per caricare gli otto punti sosta per auto elettriche che il progetto prevedeva in un circuito di car sharing.
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