La città metropolitana oggi è un paradosso. Uno spreco enorme pensando a quello che potrebbe essere e che, invece, non è certamente per colpe non sue. Perché oggi la Città Metropolitana è un Ente monco che non può dispiegare tutti i suoi benefici (in termini di servizi ai cittadini) semplicemente perché la Regione Calabria da quasi dieci anni non trova il tempo per legiferare e trasferire a Palazzo Alvaro le tanto agognate deleghe e funzioni e anche personale, così come la legge Delrio le impone. I reggini, dunque, hanno la fortuna di avere una Ferrari ma la devono tenere chiusa in un garage perché a quest’auto meravigliosa manca il carburante. O meglio il carburante ce l’ha Regione, che lo custodisce gelosamente, e non intende darlo alla Ferrari (la città metropolitana). Diversi sono stati i tentativi portati avanti dalla Città Metropolitana per ottenere quanto le spetta per legge – l’ultima richiesta di conoscere lo stato dell’arte è stata inoltrata via pec lo scorso 23 gennaio ma la Regione, con aristocratico distacco, non ha neppure risposto – ma invano, tanto che il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà sembra un Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento. L’unica luce si era intravista quando la questione è stata affrontata con l’allora vicepresidente della Regione Giusi Princi tuttavia, una volta che è volata a Bruxelles , la macchina si è nuovamente inceppata. E la Città Metropolitana continua ad attendere la “gentile concessione” della Regione dal 2016... «Tempus fugit», dicevano i saggi latini.
Ma per dirla con il principe De Curtis, per amici Totò, «ogni limite ha la sua pazienza». E al limite ormai è giunto il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà: «Assegnare le funzioni alla Città Metropolitana è un atto dovuto, non è una gentile concessione della Regione. Questo significa che fino ad oggi la Città Metropolitana ha lavorato solo al 30% delle sue opportunità e possibilità. E tutto ciò non va discapito del sindaco Falcomatà ma va a discapito di tutto il comprensorio di oltre seicentomila abitanti, i quali, con una Città Metropolitana nel pieno esercizio delle proprie funzioni, potrebbero avere servizi migliori come numero e qualità. Siamo stanchi».
Una cosa difficile da capire e da giustificare è l’atteggiamento di tutti i consiglieri regionali reggini, i quali – senza distinzioni di colore politico – non hanno mai fatto e tuttora non fanno una coraggiosa battaglia per Reggio e i suoi diritti ancora una volta calpestati da una “Regione straniera” (il copyright è di Italo Falcomatà). Si possono comprendere i consiglieri di centrodestra troppo impegnati a plaudire e intonare peana per il governatore Occhiuto, ma quelli di opposizione perché non s’intestano questa battaglia di giustizia?
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia