Gioia Tauro, processo Mala Pigna: in abbreviato cade l’accusa di agevolazione alla cosca Piromalli NOMI
Quattro condanne, ma meno pesanti rispetto al primo grado come conseguenza della caduta dell’accusa di agevolazione della cosca Piromalli. Questo è in estrema sintesi quanto prevede la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria chiamata a decidere sulla posizione dei quattro imputati coinvolti nel processo “Mala Pigna”, celebrato con il rito abbreviato. I giudici di piazza Castello hanno riformulato la sentenza di primo grado che era stata emessa dal gup distrettuale condannando Giovanni Delfino (difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Maria Angela Borgese) a 2 anni e quattro mesi di reclusione; Riccardo Marino (avvocato Stefano Bettinelli) a 2 anni, unico imputato che si è visto aumentare la pena rispetto al primo grado quando era stato condannato a 1 anni e quattro mesi; Giuseppe Antonio Nucara (avvocati Carlo Morace e Giuseppe Panuccio) a 4 anni e dieci mesi, Alessio Alberto Gangemi (avvocato Vincenzo Stracuzza ed Rosario Laganà) a 4 anni e dieci mesi. L'operazione “Mala Pigna”, coordinata dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, è scattata il 19 ottobre 2021, eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale e del Comando provinciale di Reggio Calabria. L’inchiesta portò all'emissione di 29 misure cautelari (9 in carcere, 10 ai domiciliari, 9 tra obbligo di dimora ed obbligo di firma, 1 all'obbligo di presentarsi giornalmente alla polizia giudiziaria) a cui va aggiunto il decreto di sequestro a carico di cinque aziende di trattamento rifiuti tra Calabria e Emilia Romagna per un valore complessivo di poco più di 2 milioni e 300 mila euro. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, disastro ambientale, traffico illecito di rifiuti, intestazione fittizia di beni, estorsione, ricettazione, peculato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, violazione dei sigilli e danneggiamento aggravato.