Tredici minuti in meno di traghettamento, per un volume complessivo annuo – ma le stime potrebbero non essere aggiornate – di poco superiore ai 170mila veicoli pesanti. Sono i numeri del nuovo approdo di Pentimele, per la cui realizzazione le società private continuano a premere. E proprio in quest’ottica, “Diano” ha appena ottenuto un successo al Tar incassando l’annullamento del provvedimento con cui, nel 2023, l’Autorità di sistema portuale dello Stretto ha rigettato l’istanza di concessione demaniale marittima avanzata per “la realizzazione di un molo d’attracco per navi bidirezionali per il collegamento marittimo Reggio Calabria-Messina, e viceversa, finalizzata al trasporto su gomma di autoveicoli e mezzi pesanti presso le aree a nord del piazzale del porto di Reggio Calabria”.
Reggio, secondo le società private di traghettamento, rappresentare la naturale interfaccia di Tremestieri, sulla sponda messinese dello Stretto, dove da anni ormai è stato delocalizzato il traffico dei mezzi pesanti. In quest’ottica la sentenza appena depositata rimette in pista il progetto promosso parallelamente anche da “Caronte & Tourist”, il cui iter in sede di Ministero dell’ambiente è nella fase delle verifiche amministrative sulla documentazione per la verifica di assoggettabilità ambientale (un parere di compatibilità ambientale favorevole con prescrizioni risale al 2018). Il ricorso della “Diano” era stato riassunto dopo che la sezione catanese del Tar Sicilia, con ordinanza di maggio 2024, aveva declinato la propria competenza in favore del Tribunale amministrativo regionale della Calabria. E a proposito di “C&T”, va segnalato che il Tar Calabria ha rigettato l’istanza di riunione con un altro ricorso sugli esiti della valutazione di compatibilità ambientale rilasciata dal Ministero, riassunto questo al Tribunale con atto depositato l’11 dicembre 2024.
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