Reggio

Mercoledì 12 Febbraio 2025

Riace, oggi l’ultima parola della Cassazione sul caso di Mimmo Lucano

Il sindaco di Riace Mimmo Lucano durante la trasmissione televisiva Che tempo che fa, Milano, 21 Ottobre 2018. ANSA/FLAVIO LO SCALZO

Il “modello Riace” arriva al vaglio della Corte di Cassazione. Oggi, infatti, i giudici della seconda sezione penale decideranno sul contenuto dei ricorsi presentati dalla Procura generale di Reggio Calabria e della difesa dell’europarlamentare di Avs e sindaco di Riace Domenico Lucano, nell’ambito del procedimento penale seguito all’operazione “Xenia”. All’esito del secondo grado di giudizio, lo ricordiamo, la Corte d’appello di Reggio Calabria ha condannato a 18 mesi, con pena sospesa, Mimmo Lucano per un singolo episodio di falso. Una condanna che è stata impugnata dai difensori del sindaco-europarlamentare, avvocati Andrea Daqua e Giuliano Pisapia, che hanno proposto ricorso davanti ai giudici ermellini chiedendo il totale proscioglimento per il loro assistito. Ha ricorso in Cassazione anche la Procura generale reggina con un articolato ricorso che riguarda sia Lucano sia altri 12 imputati: Abeba Abraha Gebremarian, Giuseppe Ammendolia, Assan Balde, Fernando Antonio Capone, Oberdan Pietro Curiale, Cosimina Ierinò, Oumar Keita, Annamaria Maiolo, Salvatore Romeo, Lemlem Tesfahun, Filmon Tesfalem, Jerry Tornese. Nel ricorso, firmato dall’avvocato generale Adriana Costabile e dai sostituti procuratori generali Adriana Fimiani e Antonio Giuttari, si chiede la riforma della decisione del secondo grado, sostenendo, in sintesi, che le intercettazioni contenute nell’inchiesta Xenia, condotta dalla Guardia di Finanza del Gruppo territoriale di Locri, siano utilizzabili sia contro Mimmo Lucano sia nei confronti degli imputati.

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