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A quanto si apprende da fonti qualificate, l’afghano 24enne autore dell’attentato di Monaco, sarebbe sbarcato nel novembre del 2016 a Reggio Calabria, dove è stato identificato e fotosegnalato. Aveva dichiarato un’età di 15 anni. Successivamente, lo stesso anno, è stata registrata la sua presenza a Brescia. Del ragazzo si sono poi perse le tracce per quanto riguarda l’Italia. Secondo riscontri dalle forze di polizia tedesche l’afgano già dal 2017 era in Germania.
L'auto si è lanciata sulla folla durante una manifestazione sindacale organizzata dal sindacato Verdi, causando 28 feriti, tra cui un bambino in fin di vita. Prima dell'attentato, aveva pubblicato un messaggio di stampo islamista sul web. L'episodio ha scosso profondamente la Germania, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e l'integrazione dei migranti, soprattutto a pochi giorni dalle elezioni federali e alla vigilia della Conferenza di Sicurezza di Monaco.
«Il ventiquattrenne afghano responsabile dell’attentato non aveva precedenti penali, le affermazioni della polizia di oggi in base al quale era noto alle forze dell’ordine erano ascrivibili a una attività investigativa nella quale era comparso come testimone. Inoltre, l’uomo aveva un permesso di soggiorno e di lavoro e, dunque, non era stato oggetto di un provvedimento di espulsione». È stato lo stesso ministro dell’Interno bavarese Joachim Herrmann a correggere quanto inizialmente affermato. Confermata, invece, la comunicazione in base alla quale la sua richiesta di asilo era stata bocciata.
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