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I maliziosi parlano di passaggio da bilanci orali a bilanci presunti, gli ottimisti ricordano quando l’unica prospettiva per l’Asp sembrava la bancarotta, i più pragmatici guardano a quanto ancora c’è da fare per rimettere in carreggiata la sanità territoriale. Comunque la si voglia “leggere”, c’è finalmente una certezza: in un modo o nell’altro si chiude il capitolo del caos contabile dell’Azienda sanitaria provinciale. Decisivo, in questo senso, è l’ultimo decreto commissariale firmato da Occhiuto che, ricostruito il dato storico come richiesto dalla legge, ha approvato tutti i bilanci dell’Asp dal 2013 al 2021. E non è stato facile. D’altronde, la mabcata approvazione di ben 9 bilanci era un caso unico in Italia.
Era il 2019 quando l’allora commissione straordinaria, insediata dopo lo scioglimento per mafia, chiedeva il dissesto finanziario dell’Asp travolta da centinaia di milioni di debiti impossibili da quantificare (si parlava di oltre un miliardo). Da un po’ erano venuti a galla i doppi e tripli pagamenti, la contabilità orale, le denunce e le inchieste giudiziarie. L’allora commissario regionale alla sanità, Saverio Cotticelli, quella richiesta di dissesto l’ha rigettata, ma venire a capo del garbuglio è stata un’impresa titanica. Che ha coinvolto anche la Guardia di Finanza e l’advisor Kpmg.
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