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Reggio Calabria, l’escalation criminale dei Condello da “Santabarbara” all’attualità

Dalla sentenza “Santabarbara” in Corte d'Assise d'Appello nel giugno 1994 al recentissimo verdetto di secondo grado “Epicentro”. Potente da sempre la cosca di ’ndrangheta Condello, per il pool antimafia uno dei quattro vertici decisionali ed operativi del mandamento “Città”. Proprio nelle motivazioni della sentenza “Epicentro” viene tratteggiato attraverso una ricostruzione storica la continua operatività della cosca Condello. I Giudici di piazza Castello scrivono: «Numerose sono le pronunce che hanno accertato l'esistenza e la perdurante operatività della cosca Condello, quale articolazione territoriale della ’ndrangheta operativa nella zona di Archi, del centro cittadino e, più in generale, sul territorio italiano ed estero. Già con la sentenza d’Appello di Reggio Calabria l’8 giugno 1994, nel procedimento penale “Santabarbara” e il 3/4/2001 nel procedimento “Olimpia”, è stata accertata la risalente esistenza ed operatività della cosca Condello. Successivamente, il protrarsi dell'operatività è stato accertato con la sentenza emessa all'esito del procedimento “Vertice” nel cui corpo motivazionale è riprodotto il contenuto della rilevantissima intercettazione della conversazione ambientale intercorsa il 23 febbraio 2002 fra lo storico capobastone Domenico ("Mico") Libri e Matteo Alampi (esponente di vertice della omonima cosca)... La conversazione intercorsa tra i due elementi di vertice della ’ndrangheta reggina assume particolare rilievo nell'ambito del presente processo non solo perché attesta la perdurante operatività, all’anno 2002, della cosca Condello (chiarissimi sono infatti i riferimenti operati sia da Matteo Alampi che da Domenico Libri a “compare” Pasquale Condello, soprannominato “Il Supremo”, soggetto posto al vertice assoluto della omonima cosca), ma anche perché certifica il rilevante spessore assunto proprio dalla cosca Condello (anche) nel settore degli appalti edilizi (pubblici e privati), in posizione di primazia nel sistema di spartizione degli affari illeciti e dei relativi proventi in ambito cittadino».

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