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’Ndrangheta a Reggio, armi ed estorsioni. In appello lo stralcio “Garden”

Ricorso alla sentenza del Gup: sul banco degli imputati quattro persone. Nella fase conclusiva il troncone principale con rito abbreviato: parola alle difese dopo le pesanti richieste di condanna del Pm

Appello alla sentenza del Gup e processo di secondo grado per i quattro imputati dello stralcio “Garden”, la retata della Procura distrettuale antimafia e dei “baschi verde” della Guardia di Finanza che ha portato sul banco degli imputati capi e gregari della presunta cosca mafiosa “Borghetto-Latella”, tra i principali gruppi di ’ndrangheta della cintura urbana sud, e specificatamente dei quartieri San Giorgio Extra-Modena e Ciccarello. Il 29 maggio compariranno davanti al collegio della prima sezione penale (presidente Alfredo Sicuro) Giuseppe Condemi, Reggio, 24 anni, ed Aldo Tripodi, Reggio, 61 anni (entrambi difesi dall'avvocato Basilio Pitasi); Kevin Catanzaro, Reggio, 24 anni (difeso dagli avvocati Antonio Catalano ed Attilio Parrelli); ed Alessio Berlingeri, Melito Porto Salvo, 25 anni (difeso dall'avvocato Giuseppe Gentile). Tutti e quattro sono stati condannati dal Gup l’11 settembre 2024.

Prosegue parallelamente il troncone principale del processo “Garden” (con rito abbreviato), che vede alla sbarra il gruppo più corposo di imputati. Processo che in questa fase sta ancora registrando gli ultimi interventi delle difese. La severissima requisitoria si è conclusa con la mano pesantissima del Pubblico ministero, Nicola De Caria, nei confronti dei 24 imputati con 24 richieste di condanne, con punte anche di 20 anni di galera e complessivi 356 anni di reclusione.

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