Avrebbero speso soldi pubblici, e nello specifico i fondi destinati a finanziare le attività politico-istituzionali dei gruppi politici in Consiglio regionale, per fini personali. Secondo la Procura di Reggio Calabria, le presunte spese pazze a Palazzo Campanella nel corso della X Legislatura tra il 2010 e 2012, sarebbero state fatte anche per inseguire la fortuna acquistando con “Gratta & Vinci”, viaggi all'estero, le più gettonate Londra, New York e Montecarlo, e banchettando nei ristoranti da sogno. Dieci anni dopo lo scandalo che travolse la politica regionale calabrese, il processo “Rimborsopoli” ha registrato in Tribunale a Reggio la requisitoria del Pubblico ministero Tommaso Pozzati, che ha chiesto condanne pesanti. Sotto accusa chi allora guidava i gruppi regionali di quasi tutti i partiti, consiglieri regionali e portaborse accusati di aver sostenuto spese indebite, e nell'ottica della Procura reggina anche con metodi disinvolti, per centinaia di migliaia di euro. Ogni attività è stata monitorata, registrata ed analizzata dalla Guardia di Finanza che contesta i reati di peculato e falso, seppure con diversi profili di responsabilità. Le richieste di condanna: Giovanni Nucera (ex segretario-questore del Consiglio regionale, prima Udc poi Ncd), 3 anni e 10 mesi; gli ex consiglieri Pasquale Tripodi (Centro democratico) e Alfonso Dattolo (Udc), 4 anni e 8 mesi; l'ex senatore Giovanni Bilardi (Ncd) 5 anni, mentre il suo storico portaborse, Carmelo Trapani, 4 anni e 6 mesi; Alfonsino Grillo (eletto con la lista “Scopelliti presidente” poi passato in Ncd), 4 anni e 3 mesi; Ferdinando Aiello (Pd), 3 anni e 9 mesi; Giuseppe Bova (Pd), 4 anni e 10 mesi; Emilio De Masi (Idv), 4 anni; Sandro Principe (Pd), 4 anni 10 mesi; l'ex deputato del Pd, Demetrio Battaglia, 3 anni e 3 mesi; Pietro Amato (Pd), 3 anni e 3 mesi; Bruno Censore di Serra (Pd), 3 anni e 3 mesi; Mario Franchino (Autonomia e diritti, poi Pd), 3 anni e 10 mesi; Mario Maiolo (Pd), 4 anni e 2 mesi; Carlo Guccione (Pd), 3 anni 6 mesi; Antonio Scalzo (Pd), 3 anni 3 mesi; Francesco Sulla (Pd), 3 anni e 9 mesi; Agazio Loiero (Autonomia e diritti), 4 anni; il ristoratore Diego Fedele, 3 anni e 9 mesi; Vincenzo Ciconte (Pd), 4 anni; Giovanni Raso, 3 anni e 2 mesi; Luigi Fedele, 5 anni; Antonino De Gaetano, 5 anni; Nicola Adamo, 4 anni 8 mesi, Giovanni Franco, 4 anni e 2 mesi.