Il programma operativo c'è, dopo anni di silenzi l'Azieda sanitaria provinciale si dota di una serie di misure con cui cercare di dare una risposta al randagismo. Un fenomeno che senza misure di contenimento continua a crescere. E l'esempio dei branchi che hanno seminato i terrore nella periferia sud ne è la conferma. Così finalmente il dipartimento dal dipartimento Prevenzione arrivano le procedure attuative per gli adempimenti della legge regionale del 2022 fino ad oggi rimaste lettera morta. Un’articolata carrellata di adempimenti che potrebbero segnare la svolta per un settore che per diverso tempo ha visto il mondo dell’associazionismo impegnato per tentare di fornire risposte utili a un’emergenza. Tredici passaggi che dovrebbero riordinare un settore per troppo tempo dimenticato. Da dove cominciare? Dalla predisposizione di un programma annuale di sterilizzazione dei cani randagi. E poi incentivare la collaborazione con gli enti locali e le associazioni di volontariato con accordi e protocolli d'intesa con le associazioni di protezioni animali per reintrodurre cani sterilizzati e identificati. Un percorso in cui un altro passaggio importante è dato dal censimento annuale delle presenze canine nelle comunità a rischio igienico sanitario, dall'aggiornamento annuale dell'anagrafe canina. E poi andrebbero organizzate campagne di sensibilizzazione rivolte alle comunità.