Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Investì e uccise camionista, chiesta una condanna a 18 anni per il rosarnese Rocco Giulio Capria

Il 27 settembre 2019 investì e uccise con il camion il collega Rachid Nfir, 47 anni, marocchino, davanti allo zuccherificio Coprob di Minerbio (Bologna)

La pm di Bologna Michelangela Farneti ha chiesto una pena di 18 anni per Rocco Giulio Capria, il camionista, residente a Rosarno (Reggio Calabria), che il 27 settembre 2019 investì e uccise con il camion il collega Rachid Nfir, 47 anni, marocchino, davanti allo zuccherificio Coprob di Minerbio (Bologna).

Capria è a processo davanti alla Corte d’Assise di Bologna, presieduta dal giudice Pier Luigi Di Bari, con l’accusa di omicidio volontario. L’imputato, difeso dall’avvocata Manuela Amore, ha sempre sostenuto che si trattasse di un investimento accidentale e la sua legale durante l’arringa ha chiesto di riqualificare il reato in omicidio stradale. All’epoca i carabinieri ricostruirono lo scenario della tragedia, scoprendo che entrambi i camionisti risultavano lavorare per ditte di trasporto che portano barbabietole dalla Calabria. Anche la vittima risiedeva in Calabria con la moglie e tre figli. Secondo gli investigatori Nfir stava arrivando nel piazzale dello zuccherificio per scaricare il camion pieno di barbabietole, mentre il suo collega aveva appena concluso le operazioni di scarico.

Nfir sarebbe sceso dal camion e poco dopo sarebbe stato travolto dal mezzo del suo collega. Un gesto intenzionale per l’accusa. Questa mattina, prima di cominciare la discussione, si è svolto anche l’interrogatorio dell’imputato. Capria ha spiegato di essersi distratto mentre era alla guida a causa di un altro pedone, con il quale aveva litigato il giorno precedente, che si avvicinava al camion sul lato sinistro con in mano un palanchino e per evitare di investirlo avrebbe svoltato a destra travolgendo Nfir che procedeva anche lui a piedi verso il camion. L’imputato ha detto inoltre che avrebbe frenato per evitare l’investimento. Inizialmente Capria finì in carcere, ma poi il Tribunale della Libertà stabilì per lui i domiciliari con l'accusa di omicidio stradale. Attualmente non è sottoposto a misure cautelari. Nella prossima udienza, fissata il 9 aprile, ci saranno le repliche e poi i giudici si ritireranno in camera di consiglio per decidere la sentenza.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia