
È degenerata in una violenta rissa la partita del campionato di Promozione disputata lo scorso 30 marzo tra la squadra di casa e la Virtus Rosarno. Al termine del match, giocato presso il campo sportivo comunale, circa 200 tifosi sono venuti alle mani nelle adiacenze dell’impianto, trasformando il pomeriggio sportivo in una scena di caos e violenza.
Gli animi si erano già surriscaldati durante il secondo tempo, quando alcuni tafferugli sugli spalti erano stati contenuti dalla presenza dei carabinieri in servizio di ordine pubblico. Tuttavia, al triplice fischio la situazione è rapidamente degenerata: mentre i sostenitori della Virtus Rosarno lasciavano l’impianto, un gruppo di facinorosi della tifoseria locale li ha raggiunti in strada, scatenando uno scontro fisico.
Immediato l’intervento dei carabinieri, che hanno faticato diversi minuti per riportare la calma, supportati da ulteriori unità giunte in rinforzo. Le forze dell’ordine hanno poi avviato un’indagine per identificare i responsabili della rissa e coloro che, durante gli scontri, hanno scavalcato barriere e oltrepassato il cordone di sicurezza predisposto per separare le due fazioni.
Al termine delle attività investigative, oltre 20 persone sono state identificate e denunciate all’autorità giudiziaria per i fatti di quella giornata. Per loro è stata anche proposta l’emissione del DASPO, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive.
Un episodio grave, che riaccende i riflettori sul tema della sicurezza negli stadi e sulla necessità di arginare ogni forma di violenza legata al tifo sportivo.
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