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I primi 50 anni del porto di Gioia: la storia di un miracolo economico

Si compie oggi (in sordina) mezzo secolo esatto dalla posa della prima pietra alla presenza di Andreotti Dal flop del polo siderurgico e della centrale a carbone fino all’intuizione vincente di un imprenditore ligure

Mezzo secolo addietro nessuno avrebbe mai immaginato che oggi si sarebbe celebrato (solo giornalisticamente, dal momento che istituzioni e aziende non hanno inteso dare un senso pubblico a questo giorno) un pezzo importante di storia della Calabria e dell’Italia intera. Nel giorno della festa della Liberazione di 50 anni fa, inconsapevolmente, si diede inizio a una infrastruttura che poi sarebbe diventata il fiore all’occhiello di tutta la regione, simbolo di un miracolo economico e punto strategico commerciale del Paese. Oggi il porto di Gioia Tauro, di certo non come era stato immaginato dalla politica del tempo, compie 50 anni dalla posa della prima pietra, quasi 30 dall’arrivo della prima nave portacontainer.
In quella distesa di agrumeti nella Piana di Gioia Tauro, dove esisteva l’abitato di Eranova poi scomparso e smembrato tra i centri di Gioia Tauro e San Ferdinando, dall’avvio dei lavori ad oggi ne sono successe di cose. Poche e quasi tutte negative fino al 1995, tante e positive (ma non solo) da quella data fino a oggi.
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