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Coca e marijuana nella Costa Viola. Gli affari stroncati dal blitz Lampetra

Nella sentenza della Corte d’Appello le strategie criminali del clan Nasone-Gaietti per monopolizzare traffico, produzione e spaccio di stupefacenti a Scilla, Bagnara e Sant’Eufemia in Aspromonte

Il monopolio degli affari della droga sulla Costa Viola. A Scilla e Bagnara soprattutto, con espansione fino a Sant'Eufemia in Aspromonte. Tra le accuse nevralgiche del processo “Lampetra”, il blitz dell’estate 2021 con il quale l'Arma dei Carabinieri ha smantellato l'organizzazione che faceva riferimento alle cosche “Nasone-Gaietti”, spiccano proprio la detenzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacente. Business a più zeri che saranno gli stessi indagati, intercettati dai Carabinieri, a rivelarlo.

C’era anche chi a Scilla si vantava della circostanza «che 400 clienti vengono sempre qua da noi» per acquistare cocaina, rifornita dai clan di Sinopoli; la marijuana veniva invece prodotta, in grandi proporzioni, direttamente in casa: coltivata, essiccata e smerciata in proprio. Accusa confermata nelle motivazioni della sentenza di condanna della Corte d'Appello.
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